martedì 17 novembre 2015

San Martino






“…ma per le vie del borgo/dal ribolir de’ tini/va l’aspro odor di vini/l’anime a rallegrar…”
(Giosuè Carducci)

A un certo punto dell’autunno, quando tutti sono pronti ad affrontare il freddo dell’inverno, ci viene concessa una pausa! Succede tra l’8 e l’11 di novembre, periodo che è arrivato a noi come “Estate di San Martino”. Sicuramente tutto questo avrà una spiegazione scientifica, ma noi, che in fondo in fondo siamo dei romanticoni, vogliamo pensare che si tratti del sole che ci vuole ricordare il gesto nobile di tale Martino di Tours, soldato della guardia Imperiale, che un giorno gelido di tardo autunno, mentre stava di ronda, vedendo un vecchio mendicante tremare dal freddo, si impietosì e gli donò metà del suo mantello per riscaldarsi.


Leggende a parte, il giorno di San Martino per i contadini finisce un anno di lavoro: tutti i raccolti sono terminati, le provviste sistemate, i terreni sistemati per le semine dell’anno che verrà. E’ tempo di festeggiare!


In molte parti della nostra Regione si accendono fuochi propiziatori, si cucinano prelibatezze di ogni genere e si assaggia il vino novello giacché “a San Martino il mosto diventa vino”. Tra le varie ricette di questo periodo, una mi è rimasta nel cuore: la pizza con i peperoni. Si tratta di una sfoglia sottile fatta con farina (500gr), uova(4) acqua (1 bicchiere), sale e una bustina di lievito istantaneo, ricoperta di peperoni fritti, arrotolata su se stessa, messa in una teglia, schiacciata leggermente e infornata per 45 minuti a 180°; con il nostro vino nuovo (in Abruzzo abbiamo solo l’imbarazzo della scelta) si abbina alla perfezione!



Se poi, come me, siete astemi o intolleranti e il vino, ahimé, non potete assaggiarlo, potete sempre utilizzarlo per tingere la lana (come poteva mancare la lana nel mio racconto!). Tutto quello che vi occorre sono 100 gr di lana naturale, 1 Lt di vino rosso, ½ Lt di acqua e una pentola: mettete la matassa di lana in ammollo nell’acqua per almeno 30 minuti passati i quali, senza strizzarla, passatela nella pentola, unite il vino e l’acqua, portate a ebollizione e lasciate bollire per un’ora. Togliere dal fuoco e fate raffreddare a temperatura ambiente, quindi risciacquate in acqua fredda fino a che non perderà più colore; mettetela ad asciugare appesa in un luogo ombroso e arieggiato. Il colore che uscirà fuori sarà una caldissima tonalità tortora e sarà pronta per essere lavorata; magari la prossima volta la intrecceremo insieme!


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